venerdì 23 ottobre 2009

Vedendo Videocracy ho capito perchè B. vince

Post scritto ai primi di settembre - all'uscita del film di Erik Gandini - e mai pubblicato causa lunatismo dell'autore. Brad



Sono andato a vedere il film-documentario “Videocracy” e ho capito perché SilvioB. vince le elezioni.

Ci sono andato con un po’ di riluttanza, aspettandomi qualcosa di scontato o di banale. La visione ha in parte confermato queste aspettative ma ha – più o meno casualmente – offerto qualche spunto interessante.

Per chi non lo ha visto, la narrazione si basa su quattro personaggi principali: Rick, il ragazzo che vuole diventare famoso e altri tre personaggi che famosi lo sono già, vale a dire Lele Mora, Fabrizio Corona e l’immancabile Silvio B. che (manco a dirlo) è il centro di tutto il racconto.

Sicuramente il mio socio Cipputi non mancherà di darci la sua versione (la celebre “Cipputi’s version”) ma quello che vi voglio raccontare non riguarda il film bensì le reazioni del pubblico in sala.
Come potete immaginare, questo film raccoglie principalmente gente ostile al miglior-capodelgoverno-di-tutti-i-tempi è questo non mi sorprende. Ma sentite il resto.

Cinema buio. Brusìo in sala alla vista (nell’ordine):
del ragazzo che sogna di diventare il Jean Claude Van Damme bresciano;
di Lele Mora vestito di bianco nella camera tutta bianca che fa sentire gli inni a Mussolini dal suo telefonino;
della ragazza che in un centro commerciale durante le selezioni per aspiranti veline dichiara di farlo perché sogna di sposare un calciatore.

Risolini supponenti. Poi parte la canzone “meno male che Silvio c’è” cantata da donne entusiaste e si scatena il finimondo di risate. Una coppia attempata accanto a me fa dei commenti ad alta voce che sembrano dire “ma come siamo caduti in basso”, “ma siamo in un paese di scemi?!”, “perché la gente è così stupida?”. E li mi cadono le braccia.
Non che io abbia simpatia per quelle scene ma mi viene da pensare che non ci sia da parte di chi si sganascia dalle risate il minimo interesse a capire quelle persone. Non a giustificarle ma a capire.
Il paradigma della superiorità intellettuale che sembra ammantare molti di noi de sinistra ci fa da velo nella comprensione della realtà. L’atteggiamento snob ci impedisce di vedere che ci sono milioni di persone che hanno preso e fatto propri i sogni offerti dalle tv di Berlusconi.In fondo anche chi scrive un blog sogna quel quqrto d’ora di celebrità, almeno tra i pochi contatti virtuali.

1 commento:

Cipputi ha detto...

Sul film non ho molto da dire, se non che era ben fatto tecnicamente, ma mal scritto. Si partiva con la fotografia di 30anni fa, e si arrivava subito dopo alla fotografia di oggi. Perchè è cambiato così tanto? Il regista non ha la forza di spiegarlo.
Riguardo allo snobismo di sinistra...
mi fa tristezza, anche perché spesso le persone che ho conosciuto con questo snobismo, erano tra le più mediocri incontrate.