lunedì 24 novembre 2008

Quella volta che Battiato, i Finocchi e lo Zen... (Parte I)


Come promesso, continua il ciclo dell'Universo Fava, il mondo parallelo del nostro amato Mario Fava, protagonista di storiacce con donnacce al limite dell'incredibile e oltre il limite del ridicolo.

Questa volta, vi presentiamo il racconto di Gino Vitellone. Grande amico di Mario, è soprannominato anche "il Baro", perché si dice abbia un intero mazzo di carte composto solo da 2 di picche. Vai Gino!



Eccomi qua, Gino Vitellone, alla soglia dei 30 anni e tanti guai con le donne. Appena ho saputo che l'amico Mario Fava aveva aperto questo spazio sul sempiterno conflitto uomo-donna (per me più appassionante del dilemma uomo-zona, checché ne dica Zeman), mi sono fiondato. Eccerto, perchè io di farse finite in traggedia, per poi rivoltarsi in farsa, con le donne ne ho a bizzeffe.
Quella volta ad esempio mi sono trovato catapultato in un film di Carlo Verdone.
Conosco questa tipa ad un laboratorio teatrale in Toscana - oh, che volete? C'è chi si passa il venerdì pomeriggio alla Sma per abbordare studentesse, io ho scelto il teatro -, dove modulando bene la voce, riesco a spacciarmi per un giovane attore di teatro grotowskiano in vertiginosa ascesa. Lei bella ragazza con forte aroma etnico-alternativo, amante delle passeggiate a piedi scalzi sul pavimento di marmo. La convinco della mia buonafede e affidabilità. Mi vendo meglio di una zoppas.
Dopo una settimana viene a Roma per vedere un concerto di Franco Battiato con il sottoscritto. Un concerto bellissimo di cui ricordo soprattutto il desiderio che finisse per andare a casa mia e arrivare al dunque.
Dunque, appunto, arriviamo a casa mia all'una e mezza di notte, ancora estasiati da questo sentimento nuevo, convinti però che la stagione dell'amore viene e va.
Chiusa la porta a quadrupla mandata, parto con la fase finale del piano ghepardo. Voce bassa, bassissima, baritonale direi, e movimenti lenti e sensuali.
Le offro qualcosa da bere... una grappa, un limoncello (lo so che Battiato non approverebbe, ma stordirla con l'alcool è un rimedio che si tramanda da generazioni, quasi una tradizione).
Lei declina e fa la sua controproposta. Dalla borsa tira fuori una bustina trasparente con dentro semini verdi. Marijuaaaaaana, penso, bene bene...

- Continua...


1 commento:

bradiponevrotico ha detto...

non sto più nella pelle!

in arrivo anche la risposta femminile dell'Universo Fava

Anche perchè non è bello vivere in una sola metà del cielo

bradipo